Perché è giusto, certo. Maggiore uguaglianza significa maggior libertà per tutte e tutti. Ma sapevi che significa anche aiutare l’economia, registrare migliori performances per la tua azienda e miglior benessere al lavoro?
Gli studi che lo dimostrano si sono ormai moltiplicati: l’uguaglianza e la valorizzazione delle diversità sono obiettivi irrinunciabili per le aziende di domani – e di oggi – per continuare a crescere.
Secondo la ex direttrice del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, con più donne nelle posizioni chiave, il PIL mondiale vedrebbe un aumento fino al 35% entro il 2025. Secondo le cifre dell’Unione Europea inoltre, la perdita economica dovuta al divario occupazionale di genere in Europa ammonta a 370 miliardi di euro all’anno. In Italia il PIL aumenterebbe del 7%, se si raggiungesse anche solo il 60% del tasso di occupazione femminile, secondo una stima della banca d’Italia.
Quello che vale a livello globale, si rispecchia nel settore privato: una ricerca di Heidrick & Struggles dimostra che le aziende rispettose della parità hanno un tasso di crescita annuo superiore del 62% rispetto a quelle che non prestano attenzione a questo aspetto. I ricercatori inoltre scrivono:
Le organizzazioni con culture inclusive hanno il doppio delle probabilità di raggiungere o superare i loro obiettivi finanziari.
Secondo Bank of America, le aziende che investono in diversity aumentano del 17% le loro performance, del 20% la qualità dei processi decisionali e del 29% il lavoro di squadra.
Qual è il motivo di questi risultati?
In primis, il rispetto della diversità permette a tutte e tutti di esprimersi al meglio e più liberamente, creando un ambiente in cui vengono premiate creatività e nuove idee: le aziende virtuose sono più innovative e agili, sempre secondo Bank of America.
In secondo luogo, più i team aziendali sono diversi, più rispecchiano la clientela, più si crea un legame empatico e si comprendono i bisogni del proprio target, obiettivo imprescindibile per la crescita di qualunque impresa.
Infine, come mostra Roberta Zizza della Banca d’Italia, ogni 100 nuovi posti di lavoro per le donne se ne creano in realtà 115. Perché? Semplicemente perché una donna che lavoro crea un effetto “a cascata”, dovendo investire parte del proprio stipendio in servizi di cura: dalla baby-sitter, alla lavanderia o alla rosticceria.
Perché l’uguaglianza è un obiettivo cardine dell’impresa di domani? Perché le disuguaglianze non piacciono ai millennials: l’85% di loro preferisce lavorare in aziende dove la parità viene garantita, un dato che non può lasciare indifferenti.
E tu? Che genere di futuro immagini?
Ti stai chiedendo come fare per agire? Hai molto entusiasmo ma poche idee concrete? Scrivimi, parliamone. Ti posso aiutare a pianificare azioni di diagnosi e sensibilizzazione all’interno della tua realtà. Se lo vuoi, insieme, lo possiamo fare.